CAPITOLO 2_ 𝕴𝖑 𝖗𝖆𝖈𝖈𝖔𝖓𝖙𝖔 𝖉𝖎 𝖚𝖓 𝕮𝖆𝖛𝖆𝖑𝖎𝖊𝖗𝖊
10
marzo 1147, Città di Adrianopoli.
I soldati erano pronti. Ancora pochi giorni e sarebbero salpati per raggiungere il resto delle truppe di Corrado III, re di Germania. Ancora qualche giorno e avrebbero diretto le loro spade contro gli infedeli. Dio li avrebbe guidati e la città di Edessa sarebbe stata riconquistata. La pressione turca in quell'area non aveva danneggiato in modo grave i commerci tra musulmani, ortodossi e cattolici; i mercanti veneziani, genovesi e pisani erano infatti in ottimi e regolari rapporti con i loro fornitori di Antiochia, Haffa e Tiro, però l'imperatore Corrado III aveva promesso al Papa di riportare l'intero Medio Oriente sotto l'egida cristiana. E questo poteva avvenire solo attraverso la riconquista di Edessa. Quel giorno ad Adrianopoli arrivò anche l'esercito di Luigi VII, re di Francia. Le truppe erano stanche, demotivate e impaurite dalle notizie che si erano diffuse nei quarant'anni precedenti dopo il rientro dei soldati dalla prima grande spedizione contro gli Infedeli. La prima crociata era stata un fallimento dal punto di vista del bottino personale di ciascun soldato, ma la Chiesa cattolica aveva ricevuto dalle truppe un ingente quantitavo di reliquie sacre e la fondazione di edifici di culto dedicati a svariati santi si era diffusa in pochi decenni.
Helmut, che aveva sentito raccontare della prima spedizione cristiana
da suo padre, voleva vendicarsi di chi aveva ucciso suo zio Goffredo. Avrebbe ucciso Murthasa con la sua spada.
L'aveva giurato, dopo che aveva ascoltato terrorizzato il raccapricciante
resoconto della morte di Goffredo.
I legati papali avevano fatto un ottimo lavoro di terrorismo ideologico
nei confronti degli infedeli e a nulla servivano i numerosi proclami dei
mercanti veneziani, pisani e genovesi su chi fossero davvero le genti che
credevano in un dio di nome Allah. Il Papa non si curava dell'effetto
devastante di quella sporca propaganda per nascondere i suoi bassi fini volti
ad impadronirsi del ricco Medio Oriente. Soltanto la Storia e le sue vittime
avrebbero potuto raccontarlo, ma forse l'ideologia estremista avrebbe invertito
il manico del coltello dall'altra parte e circa novecento anni dopo i Cavalieri
della Santa Croce si sarebbe consumata un'altra atroce crociata a partire dal
Medio Oriente verso gli Stati Cristiani. Nel 1140 venne pubblicato il Decreto
di Graziano, che riguardava il
diritto canonico di epoca Romana e che il Papa aveva piegato ai propri scopi.
Nel Decreto, infatti, si parlava della guerra come di un'azione non peccaminosa
se voluta da Dio in difesa dei Cristiani.
In ogni caso Helmut, figlio di quegli anni terribili, bramava la sua
vendetta. Giunse il giorno dell'imbarco e le truppe vennero fatte salire a
bordo di navi robuste, recanti nelle vele lo stemma della Cristianità. La vela
bianca con la croce rossa si muoveva spinta dal vento che soffiava forte,
mentre i rematori svolgevano il loro lavoro senza sosta. Quando sbarcarono si
diressero nel villaggio più vicino, dove i Francesi avevano collocato già da
mesi il loro avamposto e stavano aspettando il resto delle truppe inviate da re
Luigi VII. I soldati di Corrado III si diressero a nord dell'accampamento
francese e pianificarono il resto del viaggio. Helmut lo aveva sentito dire che
non si trattava di un solo esercito, ma di tanti contingenti, eppure non ci
aveva creduto. Adesso che osservava gli uomini già accampati osservava le
tende, i forti e le armature. C'erano uomini provenienti dai Ducati della
Germania, dai Regni della Grecia, dai Marchesati dell'Italia e poi c'erano le
truppe inviate dal Papa Eugenio III.
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