Capitolo 5

                                                          Nella testa di Luca

 

 

Erano passate due settimane da quando avevo incontrato quella ragazza nelle scale del palazzo del dentista. Ed ero totalmente preso da lei. I suoi occhi erano incredibili. Semplici occhi, mi potreste dire voi, ma no…sono così dolci e impauriti allo stesso tempo, che non mi rendo conto del perché io ne sia così rapito. Sono rapito dal profumo della sua pelle, dalla morbidezza del suo seno, che Dio, vorrei sfiorare. Non mi sentivo così invaghito, così preso, così emozionato per una ragazza da non so quanto tempo. Vorrei non essere così teso per l’uscita di oggi, ma lo sono. E non nel senso che vorrei. Sono in ansia perché non voglio rovinare nulla, voglio una chance di avere una relazione stabile stavolta e forse la mia testa sta solo andando avanti perché ho paura. Ma lei mi è sembrata così felice quando le ho chiesto il numero di cellulare e anche quando ha risposto al mio messaggio sembrava contenta. Spero tanto di riuscire a essere me stesso.

Lei sembra così indifesa e così bisognosa di affetto, così insicura e alla ricerca di stabilità. Spero di non sbagliarmi. Andrò a prenderla con la macchina del notaio, tanto le ho chiesto di uscire per un’ora e devo riandare allo studio di Marchi dopo due ore. Almeno non ho il mio vecchio catorcio. Voglio fare bella figura e sentirmi sicuro e poi parlarle del mio lavoro di autista privato potrebbe darmi qualche punto ai suoi occhi. Una bella macchina colpisce sempre le donne.

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