L’incontro con Luca
Sono uscita dall'ufficio demoralizzata al massimo e con l'autostima sotto i
piedi. Sedermi ad ascoltare musica sulle scale del palazzo in cui ha sede il
mio -ormai perso- posto di lavoro mi fa sentire quasi una liceale dopo la prima
delusione d’amore. Sconfitta. Disillusa. Depressa. Sto piangendo a dirotto,
finché qualcuno mi tocca il braccio sinistro all'improvviso e mi fa fare un
salto dallo spavento. Mi giro sollevando lo sguardo e vedo un ragazzo sulle
scale, dietro di me.
–
Dovrei
passare e non mi sentivi! - Dice,
mentre io mi faccio minuscola e gli lascio lo spazio necessario per scendere.
Non ho mai visto un ragazzo tanto bello. Indossa pantaloni neri eleganti e una
camicia bianca dall’aria costosa. Penso che sicuramente si tratta di un
paziente del dentista che ha lo studio al terzo piano, visto che ha in mano una
di quelle buste bianche grandi tipiche da lastra panoramica e una scatola che
potrebbe contenere un’impronta odontotecnica. Mi sono spostata, ma anziché
scendere per la rampa come farebbe chiunque altro, si ferma proprio nel mio
scalino, davanti a me, in piedi. Le sue scarpe eleganti sono a pochi centimetri
dalle mie ginocchia fasciate dai collant e il suo sguardo dall’alto, per ovvi
motivi, mi sembra soffermarsi per un momento all’altezza del mio seno. Il mio
cuore si ammutolisce nella frazione di un battito e mi ritrovo a pensare a
quanto vorrei fare sesso con questo sconosciuto. Questo pensiero che si insinua
nella mia mente scorre veloce dal mio cervello a sotto la mia pelle,
regalandomi un brivido nascosto e un sospiro percepibile. Per fortuna in quel
precisissimo momento il ragazzo parla e io sono costretta ad ascoltarlo, riportando
la mia attenzione alla realtà presente soffocando i miei impulsi più
intimi.
–
Cosa ti è
successo per rimanere qui a piangere seduta nelle scale del palazzo?
–
Mi hanno
appena licenziata dal call center. Come lo trovo un nuovo lavoro in due
settimane? – Perché ho aggiunto
questa parte? Che gliene frega? Sto facendo la vittima, che cretina!
–
Beh,
quindi ti hanno dato il preavviso di licenziamento… potresti ancora far cambiare idea al tuo capo. –
Dice, con un abbozzo di convinzione negli occhi.
–
In che senso
potrei fargli cambiare idea? – Il
disordine psicologico che le parole del mio capo avevano prodotto in me dentro
all’ufficio di Francesco e la scarica di adrenalina, che l’attrazione fisica
verso quello sconosciuto aveva capovolto in un nanosecondo con quel brivido
pazzesco, mi hanno reso in qualche modo più attenta. Verso che, non saprei
dirlo con certezza.
–
Beh,
puoi…ecco, puoi cercare di lavorare meglio nelle due settimane che hai a
disposizione e fargli capire che non deve perdere una risorsa come te nel suo
ufficio.
–
Posso
provare.
–
Bene. – Dice solo questo e se ne va. Esce dalla porta del
palazzo e la chiude alle sue spalle. Lo seguo con lo sguardo oltre la porta a
vetri e vedo che si dirige verso una macchina che sembra costosa. Mi vengono in
mente i commenti di Salvo e Kikko durante la pausa pranzo e cerco su Google [Bugatti
Concept] e navigando tra le immagini la vedo! Bugatti Galibier Concept.
Porca vacca è proprio quell’auto. Quante probabilità ci sono che due auto
identiche costose e rare parcheggino nello stesso giorno davanti allo stesso
palazzo? Era la stessa auto? E quel ragazzo era per caso Luca Marchi, il figlio
del notaio più ricco della città? Mamma mia quanto era bello! Devo
assolutamente rivederlo!
Non lo dico perché mi piacciono le auto costose,
lo dico perché non ho un ragazzo da otto mesi e sto impazzendo. Non riesco a
stare sola, mi deprimo. Ma una relazione seria è irraggiungibile per me. Le mie
tre storie passate sono finite perché loro non riuscivano a tenerselo nei
pantaloni e mi tradivano. Uno dopo l’altro, mi hanno prima illuso di essere il
grande amore e poi mi hanno messo le corna con la stronza di turno. E non
venitemi a dire che quelle ragazze non c’entravano niente perché magari non
sapevano che il mio ragazzo fosse già impegnato. Balle. Secondo me lo sapevano
e me li hanno portati via. O forse sono i maschi che non sanno cosa voglia dire
la parola fedeltà. Io ho chiuso con le storie serie. Ho bisogno di avere un
uomo per qualche mese almeno, senza impegno, per sfogarmi un po’. Possono farlo
loro e non posso farlo io? L’amore e i sentimenti sono tutte balle da liceale.
Non conoscerò mai un ragazzo onesto e che mi vuole bene davvero per il semplice
fatto che gli uomini così non esistono. Non parla la rabbia per me, ma la convinzione
che viviamo in un mondo schifoso. Anche trovare qualcuno per una semplice
storia di sesso è un rischio. Mi ero iscritta in uno di quei social per
incontri e, oddio che gente vecchia e pervertita che c’è in giro! Oppure trovi
gli adolescenti là dentro e ci manca solo un’accusa di pedofilia! Non sono quel
genere di ragazza che va nei locali per conoscere ragazzi nuovi. Sono sempre
stata un’emarginata sociale per via della mia insicurezza e i miei tre ex erano
vicini di quartiere. Facile incontrarli, facile innamorarsi di uno come loro se
si ha prima 15, poi 18 e infine 21 anni. Facile fare sesso, farsi fare regali
per il mesiversario e poi per l’anniversario, e pensare che sia così che deve
andare perché vedi che fanno tutti così, ignorando che quello che provi dentro
di te non ti piace poi tanto. Ma non sai come lasciar andare tutto e
ricominciare. Facile credere di essere speciale, per poi ritrovarsi pugnalata
alle spalle e capire che di speciale io non ho proprio niente. Così ho smesso
di sentire cosa provo. Ho spento le mie emozioni. Se oggigiorno incontro un
ragazzo, mi faccio il mio film erotico mentale, ma se lui non fa il primo passo
io non posso forzarlo. Penserebbe che sono una disperata.
In fondo so che cerco qualcosa che non c’è, so che
nel profondo desidero quel tipo di figura maschile plasmata sulle fiabe che mia
madre mi leggeva da bambina. E che non esiste. E non avendo mai avuto un padre,
visto che il mio ha abbandonato mia madre prima che io nascessi, non so nemmeno
cosa significhi veramente modello maschile. Mi sono limitata a sognare come le
altre ragazzine a mio tempo, cercando in quei coetanei maschi quello che mi
mancava. Ma quel vuoto che ho dentro non verrà mai colmato, perché i maschi
sono stronzi a prescindere. Ci ho creduto e sperato tre volte nella mia vita e
mi sento stanca per illudermi una quarta. Ora che ci penso, anche quel tipo
della Bugatti in fondo è solo uno di loro. Forse anche peggiore, visto che è
ricco. Il pensiero erotico di prima è rimasto sospeso nella mia mente, finché
queste riflessioni amare e realiste non lo hanno distrutto. Non ha senso
nemmeno una storia di sesso, nemmeno una notte forse, chi lo conosce? E poi
come farei, nel caso volessi, a rintracciarlo?
Decido di alzarmi e rientrare a casa. Che giornata pessima! Diventerò vecchia in pochi anni e morirò sola, uccisa da questo mondo senza senso. In quel momento mi arriva un messaggio WhatsApp. È la mia migliore amica Veronica. Mi vuole incontrare e io ne ho proprio bisogno. È un’amica fantastica.
Storia carina e simpatici i due personaggi!aspetto con piacere di leggere il prossimo capitolo!
RispondiEliminaGrazie Ely! Sono felice ti piaccia! :)
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